Con questo mio nuovo volume si chiude il ciclo dedicato alla narrazione delle vicissitudini delle nostre famiglie emigrate in Belgio perché gli uomini potessero guadagnarsi il pane lavorando nelle miniere di carbone. Oltre 900 pagine divise tra tre libri per non dimenticare e per onorare tanti uomini diventati “carne da miniera”, che lo stato ha dimenticato e fatto diventare “Invisibili” e ora altre 336 pagine tutte dedicate alle nostre donne che hanno condiviso le vite di questi uomini diventando a loro volta “invisibili”… Mai onorate o ringraziate.
Walter Basso

 

 

“È un lungo, faticoso processo di adattamento quello che le donne dei minatori si trovano ad affrontare nella loro odissea senza ritorno, ed è straordinario come lo affrontino da protagoniste, prendendosi in carico la gestione della famiglia in tutti gli aspetti: educativo, economico, perfino sentimentale.  Le protagoniste di questo libro sono madri e mogli che troppo spesso divengono anche infermiere e vedove. Donne sospinte nell’abisso del dolore irrimediabile delle morti nella mina o in quello ugualmente irrimediabile, ma continuamente differito nel tempo, della cura dei congiunti silicotici.  Non manca, infine, un’analisi sugli stili di vita delle donne italiane e di quelle belghe: senz’altro differenti, ma accomunate da un comune destino di “sorellanza” che negli anni si consolida e diviene la cifra più evidente dell’integrazione delle nostre connazionali.”
Carlo Toniato

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RECENSIONI E INTERVISTE

UN SORISO AGRATIS

TRA  AMISSI

- Ciò ma quei là che i sipia gnanca ghei?

- Ma no, tranquillo, i ze solo recioni!

 

LA BARZELETA DEL MONA

 

Drento un uficio dele poste, in mèzo ala zente, ghe ze na dona insinta, co la so bela pansona talmente grossa che pare sia drio s-cioparghe el bunìgolo (de sicuro grosso cofà la camerdara de na brespa Piagio). 
Vissin che ze un omo che la varda co estrema atension. 
A un serto punto la dona ghe fà un timido soriso (tute le done insinte fà i timidi sorisi) e tuta gorgogliosa ghe dise:
–  Sa, mi speto un puteo…
Al che l’omo dimanda:
– Ah sì? E da quanto?
–  Da oto mesi, sior!
– A me scusa sa, ma secondo mi la poe andare casa: ormai par conto mio sto lazaron no riva più!

 

LE PAROLE (QUASI) MORTE

 

Àlbio = trogolo indove si alimenta il signo suino; abbeveratoio; (scherz.) a ghe vorìa un àlbio si dice di persona che mangia molto e scompostamente; el ga magnà un àlbio de pastassuta ha mangiato una gran quantità di pastasciutta; 
Tegnì le man a vu e el muso a l’àlbio! 
It. - Lett. Tenete a voi le mani e il muso dentro il trogolo!
Metaforico. Badi a lei. Tenga le mani a posto e continui a grufolare dentro il trogolo, porco!
Ingl. - Pay attention to her. Keep your hands in place and keep furegait in the trough, pig!

 

Àrte = biancheria in genere: mudande calseti, linsioli, braghesse ecc., ecc.

 

Ava = ape, dal volgo detta anche “brespa” 
Pare ch’el gabia na ava su par el dadrìo 
It. - Sembra che abbia un’ape che gli ronza in culo tanto si agita questo stronzo!
Spag. - Parece que tiene una abeja zumbando en su culos, así que se pone nervioso, ¡soy un gilipollas!
Franc. - Il semble qu'il ait une abeille bourdonnant dans le cul tellement secouer ce trou du cul!

 

Scaràna = sedia; riporto alla luce dopo imponenti scavi nel passato la seguente battuta (da sbochi de sangue!) che tanto sollazzava lo spirito ai rudi agricoli conterranei: 
“Tote na scarana e séntate in tera, ahhhh ahhhh ahhhh!”
It. - Prendi una sedia e siediti per terra ahhhh ahhhh!
Ingl. - Get a careg and sit on the ground! 

 

Stala (del mas-cio) = appartamento del porco suino; in senso metaforico anche organo sessuale femminile.
Esempio esplicativo: 
Lo seto? Marieta ga za covercià la stala del mas-cio!

It. - Lo sai? la piccola Maria ha già messo il tetto all’appartamento del porco suino. 
Ing. - You know? little Mary has already put the roof on the pig pork apartment.

 

PRECISASSIONE

“Niente è come sembra” (Uil Smit) Nella realtà reale infatti il detto voleva significare che Marietta ha messo su il famoso triangolino di pelliccia sopra la cosiddetta frìtola. Primo esempio di linguaggio in codice.
Commento: le zie, come le nonne, le mamme e le sorelle, sono le legittime proprietarie delle vagine nelle quali vengono maleducatamente inviati tutti coloro (e sono tanti) che ci massacrano le uova nel paniere. Le mogli non vengono citate, in quanto per chi ci viene mandato sarebbe un piacere!